Il Grand Tour Valdelsa Valdicecina è il percorso principe di un territorio straordinario tanto vario quanto unico per la presenza di testimonianze storiche e luoghi da esplorare, segni di lavori antichi e moderni, che consentono di mettere in luce una forte tratto identitario capace di unire gli 11 Comuni di due diverse province: Siena e Pisa. Il percorso, tutto su strade asfaltate, è suddiviso in undici tappe tali da consentire, a seconda delle caratteristiche e del tempo a disposizione di ogni ciclista, di potersi programmare un indimenticabile viaggio di due fino a 5-7 giorni potendo usufruire di una vasta rete di servizi di accoglienza e di quanto serve anche ai più temerari o ai curiosi e lenti esploratori.
Il km 0 è situato a Poggibonsi nei pressi della Stazione Ferroviaria, ma ci si può immettere a piacere in ogni punto del tracciato. Trasgressioni e fuori percorso sono sempre possibili comprese le deviazioni in altri itinerari della rete d’Ambito, a patto di non perdersi non tanto nel nulla quanto nella bellezza dei luoghi.
Itinerario e Tappe
Proprio nella “Manhattan del Medioevo”, anche se sono passati solo 34 km, vi sono tutti i servizi di una città meta di turisti provenienti da tutto il mondo. La tappa propone un percorso di saliscendi tipico delle colline toscane e pertanto di media difficoltà.
Si scende fino a Molino dell’Era incontrando i borghi di Iano e Villamagna, e poi si sale verso la terra delle balze giungendo presto alla vista delle mura etrusche della città di Volterra che merita una lunga sosta per godersi le sue bellezze storiche e gli angoli caratteristici più nascosti. La tappa è impegnativa con dei tratti dove si presentano pendenze anche a doppia cifra.
Pomarance si raggiunge salendo dolcemente per 8 km. Siamo nella capitale dell’area geotermica più estesa dell’Europa continentale ed al centro di bellezze naturalistiche e culturali di grande pregio. Fumarole, lagoni, geyser, castelli e pievi fanno sì che la sosta corra il rischio di essere più lunga del previsto, ma se ciò avvenisse, nessuno dovrà mai pentirsene.
I boschi ed una fitta vegetazione mediterranea anticipano l’arrivo a Monteverdi Marittimo, capoluogo di un territorio di pregio naturalistico segnato in particolare dalla Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli dove, allo stato brado, si può ancora incontrare un piccolo baio scuro, simbolo della zona, il “Cavallino di Monterufoli”.
A Sasso Pisano potrebbe costituire una esperienza unica bagnarsi nelle calde e salutari acque termali raccolte in due piccole vasche: le “terme libere”. Chi non si accontentasse di girare nelle stradine del borgo di Castelnuovo Val di Cecina potrebbe esplorare i dintorni alla scoperta delle putizze (esalazioni fredde di gas) o delle più calde fumarole. Paesaggio sicuramente Dantesco: Inferno o Purgatorio? Forse un inaspettato Paradiso.
Si sale e si scende come nelle migliori tradizioni toscane, ma il tratto più impegnativo sono solo gli ultimi 5 km che portano a Radicondoli, un autentico, antico e vivacissimo borgo immerso nella natura della Riserva Naturale Cornate e Fosini. La Riserva costituisce una eccellente postazione per l’osservazione notturna del cielo e delle stelle. Prima di Radicondoli, avendone tempo, una curiosa deviazione per visitare il nascosto borgo di Anqua potrebbe costituire una buona idea.
Casole, antico borgo etrusco e Bandiera Arancione del Touring Club, si presenta in tutta la sua ricercata ospitalità, compresa quella dei ciclisti essendo riconosciuta come un'importante destinazione cicloturistica con “Terre di Casole bike hub”.
Colle Alta si raggiunge dalla Porta Vecchia dove termina la tappa, ma volendo si può proseguire fino a piazza Arnolfo, posta a Colle Bassa, dove si incontra un secondo Bike Point. Con ciò, attraverso le strette vie medievali, si potranno meglio ammirare i tesori d’arte e le botteghe della città di Arnolfo di Cambio.
La Colonna Leopoldina, le poche case lungo la strada e l’edificio comunale, anticipano il Castello di Monteriggioni, luogo assolutamente unico con la sua iconica cinta muraria munita di ben 14 torri in pietra e posto in alto su di una collinetta da scalare con la dovuta calma.
I nomi delle località che si incontrano sono pertanto Lecchi, Poggio Villore, Gaggiano, Cedda, fino a scendere in città e risalire fino alla collina dove risiedono le origini di Poggibonsi: Poggio Imperiale, oggi oggetto di importanti ricerche archeologiche e teatro dell’Archeodromo, primo e unico open-air museum dedicato all’Alto Medioevo. Una vera inaspettata chicca che merita di essere vista prima di tornare al Bike Point della Stazione a ripercorrere con la mente le bellezze incontrate e le emozioni vissute in un viaggio unico dentro millenni di storia e di tradizioni non cancellabili dal tempo.