Un originale omaggio alla Montagnola senese, misterioso e affascinante rilievo montuoso, custode di storie antiche, luogo di culto, di ritiro meditativo e di lavoro per estrarre il pregiato e sempre più raro marmo giallo, il Broccatello.
Il viaggio porta da Casole d’Elsa fino a raggiungere il cuore della Montagnola, attraverso strade secondarie in asfalto e bianche, tutte poco trafficate. Una bici gravel e tanta curiosità stimolata da luoghi solitari e silenziosi saranno perfetti compagni di viaggio per addentrarsi in questo regno di animali come cinghiali, caprioli e uccelli di ogni genere.
Le meraviglie nascoste da scoprire sono così tante che un viaggio organizzato in due giorni potrebbe non solo alleviare la fatica, ma essere molto gradito agli occhi ed al corpo. Del resto non mancano agriturismi e locande dove poter trovare il giusto ristoro e riposo.
Itinerario e Tappe
Ancaiano, antico comunello senese e oggi vivace luogo di incontro tra le persone amanti della quiete, si incontra quando la ripida discesa accenna a rendersi più morbida. Siamo al km 21 del viaggio e non si può fare a meno di cedere alla tentazione di un fuori percorso per avviarsi alla visita del Romitorio di Cetinale, visibile su di un'altura e raggiungibile da Villa Cetinale solo attraverso una lunga scalinata di seicento metri e ben 300 scalini in pietra. Luogo di meditazione dove gli eremiti del tempo vivevano dando asilo e assistenza agli ammalati e ospitalità ai pellegrini che transitavano lungo la via Francigena. Se Villa Cetinale fu costruita per celebrare l’elezione di Fabio Chigi a Papa Alessandro VII, il Romitorio è oggetto di storie tanto che la sua costruzione pare fosse per iniziativa di un potente cardinale al fine di espiare la colpa di aver ucciso un rivale in amore. Storie di altri tempi, ma nella Montagnola tutto è mistero e le sorprese sono sempre dietro all’ultimo albero del bosco.
Sfiorato Sovicille si sale di nuovo per l’altrettanto bella strada che porta a Tegoia e poi si prende la strada di Cerbaia, uno sterrato che porta al villaggio di Tonni, tra castagni e secolari lecci e con un passaggio a Borgo Tolomei, dove si narra che nel XIII secolo abbia vissuto Pia de’ Tolomei, la gentildonna senese citata da Dante Alighieri nel V Canto del Purgatorio.
Lasciati questi luoghi di arte e spiritualità si continua a salire fino ai 712 metri appena superato il podere Tafano. Il Castello di Falsini, annunciato da uno splendido viale di cipressi, si incontra ai margini della Riserva Statale Cornocchia. Si torna presto sulla strada asfaltata che porta di nuovo a Casole d’Elsa senza farsi mancare un bel giro tra le viuzze intatte di Mensano, terrazza posta a guardia delle Colline Metallifere. A Casole ci sarà il tempo per riposarsi e per pensare di ritornare presto a scoprire quei segreti del viaggio fatto rimasti ancora da svelare.