5G13
Monte San Michele gravel
52Km
difficile
ITA
OpenRunner ID:
17758526
Partenza da:
Radda in Chianti
Arrivo a:
Radda in Chianti
Dislivello:
1505mt.
Pendenza max:
15.00%
Superfici:
Asfalto
Sterrato
Tipo di bicicletta:
gravel
MTB

Ed eccoci ad un percorso immancabile nel carnet di ogni ciclista in quanto molto duro ma ancor più bello e di un fascino unico. Il Chianti che, stanco delle sue dolci colline, si permette una escursione in montagna è l’esempio migliore di quanta bellezza può offrire questo territorio toscano. I Monti del Chianti vengono così espugnati fino alla vetta di San Michele posto a 893 metri slm. Siamo in un magnifico punto di osservazione del paesaggio circostante con le valli dell’Arno, della Greve e della Pesa. Un nodo viario strategico nell’antichità per i commerci ma anche rilevante come presidio militare. Per giungere al termine senza problemi ci vuole un buon allenamento ma si può provare anche se siamo alle prime armi portando tanta pazienza e, magari, con una sosta notturna una volta giunti a Villa San Michele dove si può trovare silenzio riposo e buon cibo.

Tappa
1
Radda in Chianti – Villa San Michele
difficile
Distanza
15.80Km
Dislivello
624m+
Tappa abbastanza breve ma difficile. Da Radda in Chianti si prende una ripida ed ingannevole discesa perché solo dopo soli 3 chilometri inizia la stupenda salita di Pian d’Albola, così viene chiamata dai ciclisti e non solo. I primi 3 chilometri sono i più difficili ma la bellezza che circonda la bella strada asfaltata è tale che ogni fatica è bene accetta. Sul lato destro è ben visibile il possente cassero del Castello di Albola. La strada di fa più dolce e addirittura in contropendenza all’altezza del bivio del Parco Naturale di Cavriglia. Si arriva al borgo di Badiaccia a Montemuro per una sosta e, prima di scendere a cercare il bivio che porta a Villa San Michele, si trova Torsoli, un altro piccolo borgo conosciuto come la “Torre del Sole”. Entrambe le località sono state in passato teatro di numerosi conflitti armati per la loro posizione strategica, tanto che l’originaria Abbazia di San Pietro prese presto, anche a causa dell’abbandono, il nome di Badiaccia. Nei borghi si conservano i resti di mura e le antiche dimore immerse in un contesto di pregevole biodiversità. La strada che si prende nella parte finale della tappa veniva chiamata la “Strada dei Poggi” e di poggi se ne scorgono sempre molti salendo lungo lo sterrato che porta in vetta, al Point di Villa San Michele, una struttura dotata di tutto quanto può essere gradito ad un cicloturista: area attrezzata, bottega, osteria ed un buon letto in albergo o in ostello.
Tappa
2
Villa San Michele – Greve in Chianti
facile
Distanza
10.20Km
(26.00Km/tot.)
Dislivello
30m+
(654.00m+/tot.)
Il Monte San Michele, con i suoi 892 metri slm, è la vetta più alta dei Monti del Chianti ed una sosta consente di scoprire il cuore verde del Chianti posto in una altura dalla quale si dominano le valli circostanti. Un peccato ripartire ma il percorso va completato ed arrivare a Greve in Chianti è molto facile. Il paesaggio è dominato da una fitta boscaglia che solo in prossimità di Greve lascia spazio a fattorie contornate da vigne. A metà percorso una stradina porta alla deviazione per la Canonica di Greve in Chianti. Si prosegue sempre in sterrato dalla strada di Melazzano fino a giungere a Greve dove i porticati in pietra di Piazza Matteotti aspettano il ciclista per una sosta tra negozi tipici e cibarie tentacolari.
Tappa
3
Greve in Chianti – Radda in Chianti
difficile
Distanza
28.00Km
(54.00Km/tot.)
Dislivello
920m+
(1574.00m+/tot.)
La terza ed ultima tappa del viaggio torna ad essere difficile. All’uscita da Greve si prende la strada secondaria di Barbiano e si devia presto per via Petriolo sempre in direzione Lamole. La strada è bella, solitaria ed asfaltata: vigneti, muretti a secco e cipressi accompagnano il ciclista verso la sua destinazione anche se lungo il percorso numerosi sono gli inviti a deviare verso strade sterrate che portano a fattorie e poderi con cantine aperte. Siamo nel “Paesaggio Rurale Storico di Lamole” dove l’agricoltore è stato anche un buon architetto. Superata la chiesetta di Casole si giunge al borgo di Lamole dove ci si può ristorare godendo di un panorama mozzafiato. Lasciato Lamole la strada diviene bianca e si sale ancora con pendenze accettabili verso la vetta. I vigneti si fanno pian piano in disparte ed il bosco torna a dominare il paesaggio di questo versante dei Monti del Chianti. Raggiunta la boscosa vetta si torna a scendere ed i vigneti tornano a deliziare la vista fino a giungere all’autentico borgo di Volpaia che conserva gran parte delle antiche mura difensive ed i resti del castello medievale. La sosta è d’obbligo e non mancano bevande e buon cibo per accompagnare il riposo del “guerriero”. Si scende, con un panorama che ripete le suggestioni di Lamole, fino ad incontrare la SR429 da dove si va a cercare, ingannati dalle pendenze favorevoli, la SC8 di Campassole che in soli 1km e 300 metri registra ben 148 metri di dislivello con una pendenza media dell’11%. Comunemente chiamata “Furnace Creek” è luogo scelto da aspiranti sadici che, appostati lungo la salita, amano apostrofare il ciclista con il detto: “ l’hai voluta la bicicletta? O pedala!”. Fondamentale è non accettare provocazioni e non farsi prendere dallo scoramento perché Radda è vicina e, giunti in cima alla “pettata” basta un ulteriore chilometro, in una salita che tanto appar discesa, si giunge alla porta Fiorentina e poi in pieno centro. Forse una breve visita al quattrocentesco Crocifisso ligneo ospitato nella chiesa di San Niccolò sarebbe opportuna.
Radda in Chianti
La Villa
Badiaccia a Montemuro
Torsoli
Villa San Michele
Greve in Chianti
Lamole
Volpaia