21E9
Le acque della Valdelsa tra misteri e realtà: le inaspettate scoperte
45Km
facile
ITA
OpenRunner ID:
17161675
Partenza da:
Colle Val d'Elsa
Arrivo a:
Colle Val d'Elsa
Dislivello:
467mt.
Pendenza max:
9.00%
Superfici:
Asfalto
Gravel
Tipo di bicicletta:
gravel
MTB
Turism/Comfort

Non è certamente facile restituire il particolare fascino che può dare un viaggio in bici in luoghi ai margini delle urbanizzazioni residenziali ed industriali che hanno interessato la Val d’Elsa nei tempi moderni e, proprio dalle acque presenti nel territorio, far emergere la curiosità di comprendere il passato poi non tanto lontano, la realtà e le storie che si raccontano. 

La città di Colle di Val d'Elsa e il territorio circostante hanno fondato la propria evoluzione e prosperità grazie alla cospicua presenza di numerosi impianti molitori e manifatturieri. Cartiere, gualchiere, concerie, vetrerie e laboratori degli stovigliai, oleifici e ferriere, edifici molitori. Il fiume Elsa era utilizzato per fornire energia motrice ai mulini e alle cartiere della città tramite le “gore”, un sistema di canali ingegnoso. Una diga, chiamata la Steccaia, posta sotto il ponte di San Marziale, serviva a rifornire d’acqua i canali, regolata da una saracinesca chiamata Callone Reale. Questa la parte relativa all’archeologia industriale. Ma lungo il percorso c’è ben altro. 

Si parte da Colle Alta per fare un anello che incontra presto il Parco Fluviale dell’Elsa e si torna nella stessa città dopo un largo giro in strade asfaltate e sterrate, mai con salite cattive e pertanto docili ma da fare preferibilmente con bici gravel o MTB. Attenzione però: la realtà va mescolata con una fervida fantasia, ed il gioco sarà fatto.

Tappa
1
Colle di Val d’Elsa - Staggia
facile
Distanza
25.90Km
Dislivello
248m+
Da Colle di Val d’Elsa ci si dirige verso sud incontrando i borghi di Quartaia e Boscona e si devia al km 8 in direzione Mulino delle Vene di Onci. E’ un tratto della Via Francigena che consente di venire a conoscenza delle testimonianze meglio conservate della storia industriale di Colle come il Mulino delle Vene, attivo già nel 1200, la cartiera e, poco distante, il Mulino di Calcinaia ed un antico lavatoio. Superato Gracciano si presentano le antiche Terme Etrusche-Romane chiamate Le Caldane. Attorno al Parco Fluviale si dipanano i sentieri che consentono di vedere ancora il Callone Reale, la grande steccaia e la Gora Maestra che arriva fino all’interno della città.
Il percorso prosegue verso est e, superata la frazione di Scarna e la strada provinciale, consente di fare conoscenza con due inaspettati e, per certi versi, inquietanti laghetti posti tra le acque dell’Elsa e dello Staggia: Il lago Scuro ed il lago Chiaro chiamato anche di Sant’Antonio. Se il più piccolo lago Nero “nasconde le tenebre”, il lago di Sant’Antonio pare che non abbia un fondo in quanto nessuno non ne ha mai trovato la fine. Un lago misterioso dove nel 1600 si praticava lo Iudicium Aquaticum che consisteva di immergere nel lago le donne accusate di essere delle streghe per verificarne il vero. Forse merita dirigersi verso Staggia dove è posta la fine tappa proprio in prossimità dell'imponente Rocca.
Tappa
2
Staggia – Colle di Val d’Elsa
facile
Distanza
19.00Km
(44.90Km/tot.)
Dislivello
219m+
(467.00m+/tot.)
Lasciata Staggia, sempre con il pensiero ai misteriosi laghetti, si prende una strada sterrata che costeggia la Cassia avvicinandosi alla città di Poggibonsi dove il primo incontro storico, in prossimità del fiume Staggia, è con il castello della Magione, già sede dei Templari e definito come “il più completo complesso ospedaliero rimanente in Europa occidentale”.
Ma è la Poggibonsi alta che offre le testimonianze storiche più rilevanti: la Fortezza di Poggio Imperiale, l’Archeodromo, il Convento di San Lucchese, il Castello di Badia, guardano dall’alto con fare dubbioso il grande sviluppo industriale avuto dalla città. E le acque? La Fonte delle Fate, un antico monumento del XIII secolo, toglie ogni sete di conoscenza e, per la sua particolare struttura di fontana pubblica medievale, suscita la curiosità alimentata anche dal nome che si porta attribuito alla credenza popolare che le sue acque fossero un luogo abitato da creature misteriose come nel caso delle fate. Da Poggibonsi a Colle il tratto è breve e facile utilizzando in parte anche la ciclabile realizzata sul tracciato della vecchia ferrovia. Ma a Colle non potrebbe essere finita per chi, nel perimetro urbano, fosse ancora alla ricerca di gore, fontane, mulini e antiche cartiere. Un'idea su tutte potrebbe essere quella di scoprire dove si trovi la “Fonte del Sorriso”.
Colle di Val d'Elsa
Le Grazie
Campiglia
Boscona
Quartaia
Mensanello
Gracciano - Le Caldane
Staggia Senese
Poggibonsi
Colle di Val d'Elsa