Il percorso offre molti tratti di sterrato e, per la sua brevità e autenticità, consente di esplorare con la dovuta calma e con grande sorpresa e piacere una parte molto significativa delle Crete Senesi.
Unico vero centro abitato è costituito da Monteroni d’Arbia, da dove si parte. Il resto, ad eccezione del vicino borgo di Lucignano d’Arbia, è costituito da pura campagna vergine arricchita da boschetti, laghetti e poderi sparsi abitati da poche persone e tante pecore.
Le Crete sono un paesaggio unico e «fuori dal mondo» tanto che alcuni viaggiatori che vi si sono addentrati nelle calde ed assolate giornate estive, hanno pensato di essere arrivati sulla luna. Per un viaggio sicuro pertanto va utilizzata una bici gravel o mountain bike e bisogna munirsi di capienti borracce di acqua. Non sarebbe male portarsi dietro anche un fischietto scacciacani. Gli incontri con le persone saranno pochi e tutti di grande cordialità. Se trovate qualche anziano contadino o pastore fatevi raccontare la storia di Gino e di Nella di Torre a Castello o del contadino e di sua moglie di San Martino in Grania; sono istruttive ma vanno raccontate nel «meriggio» di un giorno assolato o, alla sera nel «canto del foco» e rigorosamente in lingua toscana.
Itinerario e Tappe
Ben presto si va a prendere la solitaria strada delle Crete che sale con pendenze a doppia cifra fino a San Martino in Grania. Questo è uno dei settori di strada sterrata del percorso Strade Bianche e mostra tutta la sua cruda bellezza a chi vi si avventura.
Ciò che resta del piccolo comunello di San Martino in Grania e della sua antica Pieve, abitata all’origine da 12 suore dell’Ordine Benedettino, sono solo le rovine assieme a quelle di alcuni vecchi edifici. Il luogo è immerso nel silenzio ed è possibile ascoltare solo il belare delle pecore o l’abbaiare dei cani pastore a guardia del gregge. Ecco, questi ultimi talvolta possono avvicinarsi pericolosamente al ciclista che, nel caso, non deve mai perdere la calma. Anche per questo motivo è sempre consigliabile non avventurarsi da soli in luoghi che non sono cattivi ma sperduti.
L’altezza massima si raggiunge con i 331 metri proprio all’ingresso della Lauretana, uno dei percorsi storici che porta, da un lato a Siena e dall’altro a Cortona.
Il borgo di Vescona con la sua chiesetta si trova a pochi passi verso Asciano ma la direzione di marcia è opposta. Si torna così ben presto ad assaggiare la polvere dello sterrato con magnifiche viste dei calanchi e dei laghetti che li ornano. Per chi ama incontrare qualche casolare e, forse, qualche persona, può riuscirci a Mucigliani e a Leonina. Il primo è antico borgo agricolo più volte distrutto ed il secondo un castello edificato nell’anno mille ed oggi fattoria e ricercato albergo.
Pochi chilometri di nuovo lungo la Lauretana e poi deviazione per la bella strada di Medane che, in prossimità dell’abitato di Arbia, riporta all’interno delle Crete per raggiungere Barbiano, con bella vista del Monte Amiata, e San Fabiano posto a due passi da Monteroni d’Arbia dove l’approdo è sicuro verso il GATE ed un meritato riposo.