Si esce da Greve e si prende la strada secondaria di Barbiano deviando presto per via Petriolo sempre in direzione Lamole. La strada è bella, solitaria ed asfaltata: vigneti, muretti a secco e cipressi accompagnano il ciclista verso la sua destinazione anche se lungo il percorso numerosi sono gli inviti a deviare verso strade sterrate che portano a fattorie e poderi con cantine aperte. Superata la chiesetta di Casole si giunge al borgo di Lamole, località riconosciuta come “paesaggio storico rurale d’Italia” per un paesaggio rimasto integro grazie al lavoro dell’uomo ed alla sua tradizione di viticoltura ad “alberello” realizzata su antichi terrazzamenti. A Lamole mancano tre chilometri al termine della salita e conviene ristorarsi godendo anche di un panorama mozzafiato. Lasciato Lamole la strada diviene bianca e si sale ancora con pendenze accettabili verso la vetta. Il bosco domina per tutta la discesa che, attraverso Poggio al Sodo, Poggio al Pino porta in direzione Panzano. Solo in prossimità di Poggio alla Cipressa tornano le vigne e gli ulivi. Appena giunti alla vista di Panzano è consigliabile fare una breve deviazione per visitare la Pieve di San Leolino, una delle più antiche di tutto il Chianti. A Panzano, il castello e la cinta muraria conservano tutto il loro carattere medievale così come il cibo e le bistecche profumano di sapore genuino ed antico.

Da Panzano a Greve il viaggio è molto breve ed in larga parte su di una antica strada sterrata che scorre lungo la SR222 e consente di passare anche da Vignamaggio, un bel complesso architettonico tardo medievale con coloniche ed una villa rinascimentale. Greve è pronta ad accogliere il viaggiatore che può scegliere tra una visita al Museo di Arte Sacra o al Museo del Vino. In alternativa una bella sosta ristoratrice in piazza Matteotti.